http://europa.md

http://www.conventia.md

domenica 28 ottobre 2007

Perchè i Laboratori italiani si spostano in Moldova?

Perché i Laboratori italiani di ricerca vanno in Moldova

Il prossimo programma quadro della comunità, destinerà ai Paesi dell’Est la gran parte delle risorse per il sostegno delle attività di ricerca. Le finalità dei programmi comunitari è stimolare l’interazioni tra le imprese europee ed a tale fine i finanziamenti saranno subordinati alla esistenza di collaborazioni tra le imprese dei paesi dell’Est europa e gli altri paesi della comunità.
Nei paesi dell’Est i regimi comunisti hanno lasciato (a scapito della cultura umanistica), una radicata cultura tecnicistica, ancora oggi inespressa, non riuscendo ad essere valorizzata per il ritardato sviluppo del sistema produttivo e della carente cultura del “mercato”.
Al contrario, in Italia si sono sviluppate nel tempo notevoli competenze nella produzione e sviluppo di tecnologie industriali adatte ad accompagnare ed assecondare la crescita di sistemi produttivi in evoluzione. La punta avanzata delle imprese tecnologiche italiane è oggi espressa dai “Laboratori di ricerca” che operano per conto terzi, organizzati in Assoricerca e qualificati in un apposito Albo dei laboratori del Ministero della ricerca.
Tale situazione facilita l’incontro dell’offerta italiana di tecnologia industriale e la necessità delle imprese moldave di adeguare i propri standard produttive alle normative comunitarie per affrontare la competitività del mercato globale.
Inoltre, l’attuale stato di ristagno dell’economia nazionale determina nei Laboratori un interesse crescente verso mercati esteri, in particolare i mercati con tassi di sviluppo costante che necessitano di tecnologia avanzata spesso reperibile sui mercati tecnologicamente più avanzati. Tali condizioni si registrano nei paesi dell’est Europa, la cui vicinanza all’Italia rende maggiormente interessante ogni iniziativa di interscambio tecnologico, industriale e commerciale.
Infine i laboratori di ricerca italiani, per migliorare il proprio bagaglio di competenze scientifico-tecniche, hanno la necessità di entrare in contatto con ambienti scientifici esteri dai quali poter assorbire nuovi saperi e diversi approcci culturali. Ed è appunto dalle Università della Moldova che è possibile importare nuove competenze e conoscenze.
L’incontro tra il mondo tecnologico Italiano e la Moldova, bisognosa di tecnologie industriali avanzate ma ricca di giacimenti culturali e saperi tecnologici, predisporrà il mercato italiano ad affrontare nelle migliori condizioni il prossimo Programma Quadro dell’ Unione Europea, attraverso la collaborazione e il sostegno alle imprese moldave nella presentazione di comuni progetti di ricerca industriale, contribuendo così ad elevare la complessiva
In conclusione il programma qui esposto è teso a favorire la realizzazione di una rete di relazioni, tra imprese ed organismi associativi, utili a valorizzare, incentivare e mantenere la presenza all’estero della imprenditoria nazionale, offrendo alle imprese moldave la possibilità di aumentare e qualificare la domanda di finanziamento alla Unione Eropea per progetti di ricerca industriale.

Nei prossimi 2007-2013 si prevede per la Moldova:

MILIONI DI EURO PER LE STRADE Il Governo di Moldova ha sottoscritto un accordo con la Banca Europea per finanziare la ricostruzione delle strade. Il valore del credito richiesto è pari a 30 milioni di euro. Il credito verrà assegnato in due trance: una di 12,5 milioni e l’altra di 17,5 milioni. Il progetto prevede la restituzione del prestito in un termine di 15 anni e un periodo di grazia di 5 anni.Con tali somme il Governo dovrà realizzare un progetto per ricostituire le principali strade per una lunghezza per circa 500 km, sull’asse Nord-Sud. Il primo intervento è distinato al tratto stradale Chisinau-Balti per una lunghezza di circa 200 km; mentre il secondo intervento su Chisinau-Hincesti. Ma il costo totale dell’intero progetto per la ricostruzione di tutte le strade nazionali e internazionali avrà un costo di 100 milioni di euro (per una lunghezza di circa 3,5 mila chilometri). Il programma dovrà realizzarsi entro il 2017.

IL PREZZO DEI TERRENI CRESCERÀ NEI PROSSIMI ANNI Il mercato fondiario in Moldova, dopo molti anni in cui praticamente non si prendeva in considerazione l’eventualità di valorizzare i terreni, oggi invece diviene un prezioso strumento per gli investitori. Attualmente esiste una serie di fattori capaci di accellerare lo sviluppo del mercato e parimenti di superarne il livello potenziale. D’altra parte le nuove regole che verranno approvate prossimamente dal Governo potrebbero rinviarne di alcuni anni l’ascesa, fino all’attivazione del piano di sviluppo. I principali elementi che influenzeranno in positivo il mercato sono: Lo sviluppo del settore costruzioni; La crescita dei futuri investimenti stranieri anni per la vicinanza con l’Unione Europea; La realizzazione di alcuni progetti per le infrastrutture (costruzione di strade, obbiettivi industriali, commerciali e turistici). I fattori che potrebbero influenzare in negativo il mercato sono: L’impedimento degli investitori stranieri di accedere ai fondi agricoli;La carenza di informazioni circa la domanda e l’offerta sulle transazioni fondiarie; Il quadro legislativo contraddittorio. Per contro in generale si possono individuare i settori di rapida crescita del prezzo dei terreni: - il Comune di Chisinau e di Balti; - le zone in cui saranno create nuove unità economiche; - zone dove saranno realizzate le infrastrutture (specialmente le strade);- zone di frontiera occidentali con l’UE; - zone turistiche, o aree dove saranno creati luoghi d’attrazione turistica; - zone contigue alle strade nazionali.
LA BANCA FMO ACCORDA ALLA MOLDOVA UN CREDITO DI 5 MILIONI DI EURO
La Banca olandese Financierings Maatschappij voor Ontwikkelingslanden (FMO) ha concesso alla società di leasing Moldova Total un credito di 5 milioni di euro. La somma verrà utilizzata per offrire prodotti di leasing a piccole e medie imprese, specialmente per l’acquisto di macchine e attrezzature.


Informazioni sulla Moldova

Aspetti legali concernenti la documentazione necessaria per l’apertura di una societa’ mista moldavo-italiana, con relativi costi di apertura ed ogni eventuale facilitazione connessa all’apertura ed al funzionamento di imprese, sia italiane che miste, saranno forniti, a richiesta, dalla agenzia locale italiana che ha fornito le informazioni che seguono, con la quale è in corso la stipula di una convenzione.
I costi relativi all’affitto di un capannone industriale si aggirano attualmente intorno a prezzi medi compresi tra i 2 ed i 3,5 dollari al mq. (prezzi comunque abbattibili a mezzo “accordi” diretti con il direttore dello stabilimento). I prezzi medi relativi all’acquisto di un capannone industriale, si aggirano attorno ai 30/40 euro al mq. (abbiamo avuto direttamente un’offerta in tal senso)
In Moldavia sono attualmente in funzione diverse zone economiche libere, che godono di benefici di carattere economico, nel caso di installazione di uno stabilimento industriale all’interno delle stesse. Consultare l’all.to ZONE ECONOMICHE LIBERE
Relativamente ai costi di trasporto, il prezzo si aggira intorno a 0,80 centesimi di euro al km. Parliamo naturalmente di trasporto stradale a mezzo TIR con portata di carico media di circa 20 tonn. La possibilita’ di assicurare alla ditta di trasporti un carico di ritorno (dall’Italia alla Moldavia) puo’ portare comunque a trattative tese all’abbattimento dei costi.
In relazione alla tassazione dei profitti d’impresa, la legislazione attuale prevede un’aliquota unica pari al 20% (e’ in corso di discussione parlamentare un abbattimento di tale aliquota al 18%).
In relazione al costo del lavoro: il salario di un operaio generico si aggira tra gli 80/110 dollari al mese. Il salario di un operaio specializzato di aggira attualmente tra i 100/200 dollari al mese. Il salario di un ingegnere specializzato si aggira attorno ai 200/300 dollari al mese. Relativamente agli straordinari, nel settore dell’industria il prezzo medio e’ di 1,5 dollari l’ora per i giorni lavorativi, e di 2 dollari per i notturni ed i festivi L’aspetto contributivo si estrinseca nel pagamento, da parte dell’imprenditore, di un aliquota del 29% ( 27% per il Fondo Sociale e 2% per il Fondo di Assistenza Sanitaria). (es. salario percepito dal lavoratore 100 dollari, salario effettivamente pagato dal datore di lavoro 129 dollari).
La giornata lavorativa e’ di 40 ore settimanali (escluso sabato e domenica). Il lavoratore ha diritto ad un periodo di ferie pari a 24 giorni lavorativi (nel computo dei quali si includono i sabati)
Le specifiche di alcuni costi energetici:
- 1 kw di energia elettrica x ora 6 centesimi di dollaro
- 1 Gigacaloria termica 10 dollari
- 1 mt. cubo di acqua potabile 1,5 dollari
- 1 tonn. Di vapore tecnico 20 dollari
- 1000 mt. cubi di gas naturale 100 dollari

ITALIANI IN MOLDOVA

Il mensile “Il Golfo”, con un articolo pubblicato nel numero in edicola il 1° giugno 1999, ha reso noto per primo che a Chisinau, capitale della Repubblica Moldova, era stata trovata una comunità di origine italiana, composta da discendenti di emigrati fontanini, per i quali si sollecitavano aiuti dato che versavano in difficili condizioni economiche.

Dal successivo numero di luglio del citato mensile riportiamo testualmente due articoli sullo stesso argomento: il primo testimonia l’interessamento suscitato al momento dalla notizia; il secondo, scritto da Andrea Basso, presidente della comunità fontanina di Moldova, ci racconta in breve la loro storia.

Un ponte dalla Fontanabuona alla Moldova

La Fontanabuona porterà un aiuto concreto ai discendenti degli emigranti fontanini che vivono in difficili condizioni economiche in Moldova, repubblica nata dalla disgregazione dell’Urss. Getterà inoltre un ponte tra la vallata e quella comunità, tanto lontana nonostante sia in Europa, perché gli oltre quaranta Basso che vivono a Chisinau possano riscoprire le tradizioni degli avi e sentirsi sempre più figli della Fontanabuona. A rendere nota l’esistenza di questa comunità è stato Il Golfo nel numero in edicola il primo giugno. Il nostro direttore Gualtiero Schiaffino, nella sua veste d’assessore provinciale al patrimonio culturale, aveva contemporaneamente invitato la Comunità Montana Fontanabuona a studiare possibili iniziative per allacciare rapporti con i fontanini dell’Est. A tale proposito si svolta a Cicagna, nella sede della Comunità Montana una prima riunione cui, oltre la presidente Maria Teresa Demartini, hanno partecipato, in rappresentanza dei comuni di Lumarzo, Orero, Carasco, Tribogna, San Colombano e Moconesi, alcuni sindaci ed amministratori: Silvio Lercari, Gian Franco Arata, Fabio Arata, Carlo Cipriani, Italo Seracchioli e Andrea Cuneo. Alla riunione ha partecipato il professor Giulio Vignoli, titolare di diritto delle Comunità Europee, che aveva scoperto ed era stato ospite della comunità montanina che vive a Chisinau, capitale della Moldova.

Vignoli, docente all’Università di Genova, ha illustrato le vicissitudini storiche e politiche che hanno portato alla creazione dell’attuale Moldova, vicende che fanno da sfondo alla difficile esistenza di questa gente i cui progenitori erano partiti dalla Liguria per fare fortuna. Dopo un inizio promettente, si erano visti confiscare la terra, russificare i cognomi, impedire di manifestare la propria fede e la propria italianità, imporre l’uso del solo alfabeto cirillico. Ed erano sprofondati in uno stato di miseria. Con la fine del comunismo molte cose sono cambiate, i fontanini hanno potuto manifestare di nuovo la loro identità. Resta però il, fatto che lo stipendio medio mensile è di 80.000 lire. Andrea Basso, presidente della comunità, ha chiesto al professor Vignoli di poter ricevere perfino farmaci: o meglio i soldi per poter acquistare medicinali, poiché i medici non saprebbero somministrare quelli occidentali.

Lo stesso professor Vignoli, colpito dallo stato d’indigenza, si è impegnato a far pervenire i medicinali richiesti. Gualtiero Schiaffino, questa volta in qualità di editore, ha garantito l’invio di pubblicazioni destinate agli studenti del liceo moldavo intitolato a Dante e frequentato dai fontanini. Dalla Comunità Montana partiranno pubblicazione e scritti che illustrano la storia e le tradizioni locali. Braccio operativo nella raccolta e nell’invio degli aiuti sarà Mauro Piffero, presidente della Croce Rossa di Gattorna, appassionato cultore della storia locale, personaggio stimatissimo per le sue grandi doti umanitarie e lo spirito di abnegazione. Lo stesso Piffero si è subito messo in contatto telefonico con Andrea Basso, per rendersi conto personalmente delle necessità di quella comunità.

Buona parte dei fontanini in Moldova hanno cognome Basso, sono oltre quaranta. Mauro Piffero ha effettuato ricerche negli archivi di Comune e Parrocchia, scoprendo che il primo a visitare la Moldova, per motivi di lavoro, fu tale Giovanni Basso, nato nel 1875, farmacista. Si era quindi intorno alla fine del secolo scorso. Rientrato in Italia, dopo poco tempo si trasferì con una sorella e un fratello a Chisinau. Qui, agli inizi del secolo si sposò e ebbe diciotto figli. Oltre la metà sopravvissero e diedero origine a buona parte della numerosa comunità.

A Genova Piffero ha incontrato Pietro Basso, agente di cambio in via Gramsci, che visse per un po’ di tempo in Moldova con la famiglia e rientrò in Italia nel 1940. Manca ancora qualche tassello alla storia, mancando, nell’archivio parrocchiale di Gattorna, un registro che riguardava un intero trentennio. Intanto gli amministratori della Fontanabuona, si impegneranno a trovare le possibili formule per aiutare la comunità dell’Est. Si è ipotizzato di accogliere in vacanza i bimbi moldovi, secondo il desiderio espresso dai loro genitori. Di trovare, quando si presenterà l’occasione, posti di lavoro per quanti volessero tornare a vivere in Fontanabuona.

Certamente si effettueranno raccolte di denaro e la colletta sarà estesa anche ai fontanini emigrati in America che saranno certamente lieti di aiutare i loro fratelli dell’Est.

A Favale, durante l’annuale Festa degli Emigranti, si è parlato molto della scoperta di questa comunità all’estero. Nessuno avrebbe mai supposto che dalla Fontanabuona, oltre che verso l’America, fossero partite famiglie anche per i paesi dell’Est europeo.

--------------------- Il Presidente della comunità di fontanini sogna il paese dove nacquero i suoi avi.

Cara terra di Liguria sei come il Paradiso.

Nel 1861 sulla mappa mondiale appare uno stato nuovo: l’Italia. Fine dell’oppressione austriaca, fine delle guerre civili, fine delle dogane. Viva Garibaldi, Viva il Re. Viva l’era nuova.

L’era del capitalismo. Con una velocità inimmaginabile, si costruiscono ferrovie, fabbriche, navi. E’il tempo delle grandi possibilità. Centinaia, migliaia di uomini si arricchiscono, diventa-no proprietari di tesori immensi. Gli atri invece toccano il fondo, rimangono senza mezzi, senza terra.

Liguria, la zona del benessere, paradiso del turismo. Il mare caldo, bello, mentre in Europa è inverno. Le stazioni balneari famose nel mondo intero, San Remo, Imperia, Nervi, Chiavari. Non si sa cosa abbia costretto i miei avi a lasciare la Riviera. Il conflitto con la legge? La povertà?

Nel 1884 a Chisinau (capitale dell’odierna Moldavia, ndr), si stabilì una famiglia non molto numerosa di italiani: Andrea Basso con sua moglie Giulietta e due figli, Giovanni e Teresa. Comprarono terra e costruirono una casa, aprirono una trattoria. Preparavano dei dolciumi stupendi, secondo una antica tradizione di famiglia. Teresa si sposò e cambiò cognome (Monastrich), Giovanni sposò una cittadina, Ionna Adascaliza. Giovanni ed Ionna ebbero 11 figli: 7 ragazzi e 4 ragazze. Uno diventò bancario alla filiale della banca italiana di Chisinau, un altro facchino alle ferrovie, un altro commerciante, uno funzionario di stato. Alcuni, come Antonio Basso, non interruppero le relazioni con la patria, rimanendo cittadini italiani.

Verso l’inizio della seconda guerra mondiale il quartiere “l’Italiana” si estese. L’abitavano ormai parecchie famiglie di emigrati italiani. I figli di Basso comprarono un piccolo terreno. Ma la guerra distrusse tutto. Una parte di abitanti partirono per l’Italia, una parte per la Romania, altri restarono. Durante la collettivizzazione la terra fu confiscata, le vigne seccarono, i giardini si coprirono di erbacce.

Oggi i discendenti degli emigrati dall’Italia hanno messo su una comunità, ne fanno parte cento cittadini della Repubblica Moldova di radice italiana.

Il programma della comunità è abbastanza vario. Include lo studio della lingua, la ricostruzione delle tradizioni perse negli anni passati, l’organizzazione di concerti, mostre, gare, attività di beneficenza, il ristabilimento di legami e collaborazione con le comunità italiane e del mondo intero.

Dopo quanto riportato nelle pagine che precedono, si può facilmente comprendere come la situazione possedesse forti elementi di coinvolgimento per la popolazione gattornina, ed in particolare per la loro voce umanitaria, i volontari del Comitato Locale C.R.I.

Aiutare i discendenti dei fontanini emigrati un secolo prima divenne per tutti un nuovo obiettivo, purtroppo l’unico al momento non realizzato nel corso della storia del Comitato.

Da allora non sono mancati momenti di sconforto, di arrabbiatura, più volte si è dovuto abbandonare una strada intrapresa, ma sempre si è ricominciato, ed ancora ricominceremo se ci sarà possibile, una nuova azione per raggiungere il fine ultimo.

...... Con l’aiuto della documentazione e degli articoli apparsi sulla stampa, cercheremo di ricostruire i tentativi fatti dal nostro Comitato per portare aiuto ai discendenti della famiglia Basso, ma anche di far comprendere le precarie condizioni, mai abbastanza rese pubbliche, in cui versano questi “oriundi” della Fontanabuona.

Le foto delle prime due pagine che seguono ci mostrano alcune immagini di una città, Chisinau, capitale della Repubblica di Moldavia, che si presenta moderna ed industriosa, ma non fanno vedere gli enormi palazzi incompiuti della sua periferia, ormai abbandonati da anni a causa della mancanza di risorse, conseguenza di un’economia allo sfascio che paga, e non sempre, pensioni mensili equivalenti a circa 10 dollari americani.

Questi sono alcuni dei figli di Giovanni Basso, nipoti di quell’Andrea Basso stabilitosi nel 1884 a Chisinau.

Gli Italiani dimenticati

Oltre che il titolo del libro scritto dal Prof. Giulio Vignoli, docente dell’Università di Genova e ricercatore di comunità italiane nell’Est europeo, sembra anche essere il destino degli appartenenti alla comunità italiana a Chisinau, originata dalla famiglia Basso, partita da Gattorna nel lontano 1880 in cerca di fortuna (ma che fortuna proprio non ha trovato, anzi…)

Oggi nella capitale di una nazione di cui non si scorge un futuro, i discendenti di quei nostri compaesani tirano avanti al limite della sopravvivenza.

Recentemente il Presidente della comunità, Andrea Basso, è tornato a Gattorna, e , con grande dignità, ha chiesto aiuto per la sua gente, la quale, ad ogni inizio del freddissimo inverno moldavo, si interroga sul numero delle persone che vedranno il successivo: una lotta che si inasprisce di anno in anno, soprattutto per gli anziani, costretti a vivere con una ben misera pensione, equivalente a ventimila delle nostre vecchie lire al mese.

Cira un mese fa abbiamo cominciato a raccogliere nella nostra sede generi alimentari, medicine, indumenti. A raccolta ultimata il Comitato Regionale CRI della Liguria metterà a disposizione gli automezzi per effettuare il trasporto (serviranno certamente dei camion, grazie alla generosità di tutti), mentre il Comitato Provinciale contribuirà con un proprio quantitativo di derrate, raccolte presso le varie Unità della Provincia.

Nostro personale accompagnerà il carico fino in Moldavia per assicurarsi che arrivi effettivamente a destinazione, dove, naturalmente, sarà preso in consegna dalla Croce Rossa Moldava per la successiva distribuzione alle famiglie.

Chi non l’avesse ancora fatto……omissis…….. Contiamo, con il vostro e nostro impegno, di far sì che per il prossimo inverno (quello del 2001/2002,ndr) si possano scaldare un poco i cuori di quelle persone, tanto che, almeno per una volta, possano dire “Non siamo più gli ”.

Andrea Basso, con la moglie Alina, durante la loro visita a Gattorna (qui con la “guida” Mauro Piffero).

Comunicato Stampa

Luigi Ferrea, Presidente del “ROTARY CLUB CHIAVARI-TIGULLIO”, leggendo il “Giornale di Moconesi e della Fontanabuona” ha conosciuto la realtà in cui sopravvivono i componenti della Comunità Italiana di Moldavia e si è subito adoperato per dare un decisivo e concreto apporto all’iniziativa del Comitato Locale C.R.I. di Gattorna. Nel giro di poche ore ha messo a disposizione 25 scatoloni di indumenti e calzature invernali da parte del Rotare, ed ha avviato le procedure per garantire un aiuto duraturo agli sfortunati componenti della Comunità Italiana Moldova, originaria di Gattorna. Anche il CENTRO LATTE TIGULLIO, su invito dello stesso Ferrea, ha deciso di donare 700 litri di latte a lunga conservazione. In conseguenza di questi nuovo sviluppi, la colonna di automezzi partirà con un mese di ritardo rispetto alle previsioni, essendosi scombussolati i piani di stoccaggio e l’iter delle pratiche burocratiche. Ricordiamo inoltre che don Berto, Parroco di Gattorna, ha già inviato la somma di Lire 1.420.000 raccolta in parrocchia durante la Festa dell’Immacolata Concezione e che il Comitato Centrale C.R.I. ha destinato un quintale di medicinali che arriveranno nei prossimi giorni. E adesso una considerazione

. Sono passati più di due anni da quando abbiamo appreso dell’esistenza di questa comunità e delle sue precarie condizioni di sopravvivenza. In tutto questo tempo il nostro Presidente Mauro Piffero e noi tutti volontari abbiamo cercato in ogni modo di coinvolgere l’opinione pubblica per una presa di coscienza della situazione: a niente sono valsi gli innumerevoli tentativi di raccontare ai giornali (con qualche eccezione, fortunatamente) la disperazione di questa gente, ed ancor meno le telefonate alle molte aziende alimentari, che ci hanno risposto spesso che non sapevano assolutamente come aiutarci e che avevano già destinato altrove le loro eccedenze di produzione. Enti pubblici e privati hanno continuamente ignorato le sollecitazioni di Piffero.

Solo ora, grazie all’interessamento di una persona che “conta” come Luigi Ferrea siamo riusciti a dar voce a chi prima non ne aveva ed un aiuto concreto a chi ne ha estremo bisogno.

Riepilogo

Il nostro Comitato di Gattorna da tre anni si è preso a cuore la situazione degli Italiani in Moldavia. Un primo tentativo è stato quello di cercare un lavoro in Italia per alcuni di loro,ma un po’ la “sorte avversa”, un pò le scarse possibilità del momento, ci hanno fatto rinunciare a questa iniziativa. Un paio di mesi dopo, abbiamo proposto il un gemellaggio fra il nostro Comune di Moconesi e la loro capitale Chisinau con tentativo di scambiarci visite di rappresentanza.

Ovviamente non poteva andare tutto liscio: Il Sindaco Andrea Cuneo ed il nostro Presidente Mauro Piffero sono arrivati a destinazione; quando però è statoil momento per la delegazione moldava di venirci a trovare, la stessa è stata bloccata alla frontiera con l’Ungheria per una questione di permessi ed ha dovuto tornare a casa. Ultimo tentativo in ordine di tempo, ma non d’importanza, la missione umanitaria con cui stiamo tentando di far avere ai nostri amici in Moldavia viveri, medicinali e capi d’abbigliamento e quanto altro possibile. Un gruppo di nostri Volontari è partito circa 15 giorni fa con due mezzi carichi di roba, ma sono stati fermati alla frontiera con l’Ungheria perché alcuni documenti di viaggio, peraltro indispensabili negli altri paesi attraversati dalla colonna, sono stati causa di malintesi con i funzionari locali (in parole povere in quei fogli si dichiarava un certo valore del carico da noi portato, cosa esplicitamente chiesta dalla frontiera con la Moldavia, mentre per gli Ungheresi avremmo dovuto scrivere solamente “AIUTI UMANITARI”).

Per “venirci incontro” ci hanno chiesto 2800 euro, quindi i Volontari non hanno potuto far altro che tornate indietro. Non demordiamo e stiamo riprogrammando la partenza nonostante la delusione iniziale, ma, come già la prima volta, in questo momento a renderci la vita difficile è l’enorme quantità di burocrazia. Non è facile rendere l’idea della serie di liste da stilare, di fax da inviare, moduli da inviare, telefonate da fare a persone che, come poi scopri, non parlano nemmeno l’inglese, e non puoi certo esprimerti a gesti! O ancora perché succede che riesci ad inviare chissà come un documento ma gli altri non lo ricevono o lo perdono e allora ti tocca ricominciate tutto da capo, sperando che il fax riprenda velocemente la linea, il che raramente succede.

Insomma stiamo cercando di farci venire i capelli bianchi perché vogliamo a tutti i costi dare un aiuto concreto a queste povere persone che nel 2002 muoiono di freddo, di fame, di stenti. Persone anziane che magari non passano l’inverno in quanto, mancando loro anche le coperte, si ammalano e sono ricoverate in ospedale: ma in ospedale non hanno le medicine per curarli e li abbandonano al loro destino. Dicono che chi la dura la vince.

Siamo pronti!

Con la presente comunichiamo che i preparativi per la missione umanitaria in Moldavia sono stati ultimati. I nostri Volontari sono pronti per la partenza che è stata fissata per Giovedì 15 alle ore 18. Grazie alla buona volontà di tutti quelli che ci hanno aiutato è stato possibile riempire all’inverosimile due camion di medicinali, indumenti, cibo, latte, scarpe, ecc.

A questo punto è doveroso fare dei ringraziamenti:

# Rotary Club Chiavari – Tigullio # Comitato Provinciale C.R.I. di Genova # Comitato Regionale C.R.I. della Liguria # Comitato Provinciale C.R.I. di Savona # Comitato Centrale C.R.I. di Roma # Comitato Locale C.R.I. di Rapallo # Comitato Locale C.R.I. di Ronco Scrivia # La Ronda della Solidarietà O.N.L.U.S.

…ma soprattutto la popolazione, i commercianti e le ditte che hanno partecipato con tanto entusiasmo a questa nostra iniziativa.





 RINGRAZIAMENTI di Enrico Giromini

Anche l’avventura libro è finita.

Con buona dose di presunzione possiamo dire orgogliosamente di essere riusciti a completare l’opera, anche se certamente gli addetti ai lavori sorrideranno di fronte alle tante carenze tecniche che presenta.

Giova però ricordare che, come già in molte altre occasioni, i volontari della C.R.I. di Gattorna si sono buttati in un’impresa in cui credevano, cercando di imparare durante il cammino come superare i molti problemi che anche un’opera modesta come questa comporta.

E’ doveroso a questo punto ringraziare quanti hanno collaborato: gli storici dell’Associazione, i narratori di eventi ed aneddoti, gli appassionati di fotografia che hanno tratto dai loro archivi foto quasi dimenticate, e soprattutto grazie a Ilaria per tutto il tempo che ha dedicato alla preparazione delle illustrazioni, in molti casi pazientemente corrette o ricostruite.

Né vanno dimenticati i media, in particolare la stampa, che da sempre dà spazio alla nostra Associazione e che anche in questa occasione ha assorbito benevolmente i messaggi del nostro Addetto Stampa: grazie quindi alle redazioni de Il Secolo XIX, Il CORRIERE MERCANTILE, Il Giornale di Moconesi e della Fontanabuona.

Ma naturalmente tutto questo non sarebbe stato possibile senza il sostegno degli sponsor, ed in particolare della BANCA CA.RI.GE , che ancora una volta ha voluto esserci vicina col suo generoso contributo.

Con gratitudine ricordiamo anche Promoprovincia Genova S.R.L. di S. Colombano, Morganti S.p.A. di Lecco, Covim S.p.A. di Genova, International Slate Company di Moconesi, augurandoci di non averli delusi e di poterli sempre annoverare fra i nostri sostenitori. 
http://www.fontanabuona.com/pocketpc/paginecroce.asp?strsearch=36